Teatro

Invito alla lettura dei Classici: Vangeli Apocrifi

Invito alla lettura dei Classici: Vangeli Apocrifi

La ricchezza e l'originalità straordinaria dei Vangeli apocrifi: sarà questo il tema centrale del
nuovo appuntamento “Invito alla lettura dei classici” in programma giovedì 19 aprile, alle ore 17 presso
la Sala Mascagni del Teatro Goldoni di Livorno.

 Prosegue così il ciclo di incontri ad ingresso libero organizzati dalla Fondazione Teatro Goldoni con relatore un attento studioso ed appassionato bibliofilo come il dott. Massimo Guantini: i Vangeli cosiddetti “Apocrifi”, argomenterà Guantini, sono parte di un processo complesso di tradizione e di rapporto con la parola di Gesù, ingenui e talvolta eccessivi, dinamici nella loro forza propulsiva e nell’ansia di convincere altri, straordinari nel linguaggio, frutto di fedi fortissime ed alla ricerca di un proselitismo da diffondere e moltiplicare. Troppo spesso dimenticati e sottovalutati rappresentano, non meno dei quattro vangeli canonici, chiavi di interpretazione del divenire del cristianesimo e quindi di gran parte della nostra civiltà. Una tappa da non perdere nel percorso proposto tra Parola e ricordi indelebili del divenire umano, tra le pagine dei libri più ascoltati nella storia della letteratura universale.
Con un sapiente mix tra letture, riflessioni e musica, il dialogo sarà supportato da letture di testi da parte degli attori Deborah Di Girolamo e Luca D’Alesio dell’Associazione della Compagnia del Cerchio e sarà accompagnato da musiche selezionate dal M° Mario Menicagli ed interpretate dagli Allievi del Laboratorio strumentale della Fondazione Goldoni Irene Marraccini, violino e Niccolò Roffi, clarinetto.
Il successivo incontro sarà dedicato all'Iliade (26 aprile, ore 17).

Ingresso libero fino esaurimento posti. Tutte le notizie sull'iniziativa su www.goldoniteatro.it

 

In occasione dell'incontro un raro omaggio della Fondazione Goldoni a tutti i presenti:

“Il Quinto Vangelo” di Ezio Taddei

In occasione dell'incontro, la Fondazione Teatro Goldoni offrirà un raro omaggio a tutti i presenti
(disponibilità fino esaurimento scorta): “Il Quinto Vangelo” del livornese Ezio Taddei. Pubblicato per la prima
volta a Roma nel 1950, fu ristampato a Vicenza nel 1970: di quella edizione la Fondazione Teatro Goldoni
realizzò nel 2008 un’accurata copia anastatica dopo averne proposto due anni prima una riduzione teatrale
nell’ambito del progetto “Il Teatro e il Sacro”. “Sono pagine vivissime, appassionate, essenziali e trasparenti”
scrisse la critica a proposito della seconda uscita. Testo straordinario quanto poco diffuso, “Il Quinto Vangelo”
colpisce per l’umanizzazione della figura di Gesù, emblematica anche per i non credenti, del quale l’autore
evidenzia l’aspetto dell’essere per gli ultimi, per i poveri, per i reietti. L’estrema semplicità del linguaggio si
esemplifica con espressioni scarne, popolari le quali, da un punto di vista stilistico fanno ricordare l’evangelista
Matteo e alcuni passi dei Vangeli Apocrifi.
Sarà il Direttore Generale della Fondazione Marco Bertini a ricordare in apertura la figura di questo
scrittore labronico quasi dimenticato, un personaggio laico e di grandi contraddizioni, ma dal disegno biografico
che sfiora un romito isolazionismo mistico. Un uomo che visse ai margini, da umile fra gli umili: per natura era un
ribelle, seguendo il proprio istinto libertario, lottò contro fascismo, mafia italo-americana, ipocrisie dei poteri forti
e rimase sempre povero come gli eroi dei suoi romanzi (in “Taddei, l’amico degli umili” - Il corriere della sera, 22/
4/2004). Un personaggio scomodo, disse di lui un altro grande livornese, Giorgio Fontanelli nella sua prefazione al libro, che visse la sua vita come un ininterrotto atto d'amore ed al quale sempre poco amore fu dato. Questo rarovolume vuole essere, allora, l'invito ad un momento di riflessione su un testo appassionato e popolare e di doverosa ri-conoscenza a questo grande e troppo presto dimenticato autore livornese.